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                    COSTRUIREDomenica 19 Febbraio  2017  Anno V - N° 3

e mail: costruireredazione@tiscali.it
Numeri tel: 0784.61946117 347.7357539

Carissimi, la violenza sembra far parte del DNA umano e scuote il nostro vivere quotidiano. La nostra terra sarda è spesso teatro di omicidi...dare la morte è mettersi al posto di Dio o addirittura ucciderlo,...inchiodarlo ancora dopo aver cospirato verso il proprio simile per motivi più o meno futili, lasciandosi possedere dall'invidia, dall'odio, dall'intolleranza, dalla voracità. Il povero Giuseppe, a Sorgono, ucciso dalla stupidità... per qualche soldo, ma tutte le ricchezze di questo mondo, non valgono una vita. Il marito che ha visto la giovane moglie uccisa da un ragazzo alla guida di un' auto, uccide quest'ultimo e rovina se stesso dopo avere raddoppiato il dolore e distrutto 3 vite. La violenza genera violenza e brucia tutto...le persone, i loro affetti, distrugge in pochi attimi ciò che si costruisce in una vita e genera altri mostri. Per spezzare questa catena infinita, Gesù stesso si mette in gioco..un gioco a perdere che supera l'antico codice dell' "occhio per occhio, dente per dente" con " perdona loro che non sanno quello che fanno". Solo l'amore vissuto, desiderato, usato come arma verso il violento può annientare la violenza. La vera rivoluzione culturale, politica, è la non violenza, rispondere senza ordire vendette o ritorsioni sia a livello personale che a livello collettivo. Peggio ancora lo Stato che uccide in nome della legge..non certo quella cristiana che leggiamo nel Vangelo,quella in cui Dio stesso si lascia uccidere per dire chiaramente che solo così si può vivere, annunciando a tutta l'umanità che l'orgoglio, la volontà di potenza, di sopraffazione o anche una presunta "giusta" vendetta, cancella l' "altro" non solo fisicamente ma genera uno tzunami distruttivo, che spazza via prima i rapporti tra famiglie, la classica desamistade, poi alimenta paure e sospetti e voglia di giustizia sommaria in tutta una comunità, che pure risulta battezzata al 99 per cento, che ha chiesto tutti i sacramenti, si fa fare il funerale in chiesa, in poche parole si dice credente in un Dio che non esiste. Si risveglia così Il Caino che è in tutti noi, che viaggia ramingo e trova solo effimera soddisfazione quando vede il suo simile soffrire, morire " perchè ben gli sta", o " ha avuto quel che si merita"..e ancora.. "Dio esiste ed è giusto solo quando colpisce il mio avversario". Manca una cultura cristianamente autentica del perdono, un' idea ghandiana della non-violenza che produce libertà e pace. L'altro non è persona, è oggetto da violentare, da sfruttare,da annientare, pretendo di essere padrone della sua vita, delle sue idee e quando si ribella o non soddisfa le mie esigenze e vedo nelle sue idee politiche, nel suo credo religioso, nella sua razza, in definitiva nella sua diversità, un pericolo... divento dio ..un dio assassino e vendicatore che in realtà è un mostro generato nella mia mente malata orientata a perseguire falsi obbiettivi, da raggiungere mettendo in atto l'istintività ancestrale mascherata da modernità...la bomba H ha sostituito la spada ma il fine rimane lo stesso.

Dn Mariano